Basta con accuse indiscriminate alla pratica dello sport motoristico Il Comitato regionale FMI Emilia Romagna ed il Motoclub Crostolo, rispondono.


In merito agli articoli pubblicati in questi giorni dal giornale locale La Gazzetta di Reggio sull’organizzazione della tappa italiana del Campionato Mondiale di Enduro, in programma dal 24 al 26 giugno nel Comune di Carpineti (RE), la Federazione Motociclistica Italiana chiarisce che:
– L’organizzazione di campionati nazionali, europei e mondiali viene effettuata dai moto club della Federazione Motociclistica Italiana, ente morale riconosciuto dal CONI, che opera attraverso i propri comitati regionali ed i propri moto club sul territorio.
– La specialità dell’enduro riunisce moltissimi appassionati e reclama il proprio diritto di essere praticato.
– La FMI ha costituito al proprio interno una Commissione Ambiente deputata proprio alla disseminazione di buone pratiche tra i piloti e alla verifica del rispetto delle regole previste per l’effettuazione di competizioni sportive e amatoriali.
– La FMI è Ente riconosciuto dalla Protezione Civile e i propri volontari prestano servizi di sorveglianza e soccorso sul territorio.
– La FMI ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con i Carabinieri e con il Servizio Forestale dei Carabinieri (CUFA) attraverso il quale svolge una serie di attività a tutela del territorio come ad esempio avvistamento incendi boschivi, manutenzione e ripristino dei sentieri, ricognizione per esondazione fiumi, etc.
– Per quanto attiene all’individuazione di un percorso di gara, che interviene su zone pubbliche e private, essa è effettuata dai moto club attraverso l’interpello di tutte le autorità presenti, nel rispetto delle normative regionali.
– Il rispetto delle regole, tra cui quelle ambientali, è nel codice etico della Federazione Motociclistica Italiana: per questo i moto club della FMI consultano ogni autorità preposta, ne acquisiscono i permessi, modificano eventualmente i percorsi seguendo i suggerimenti ricevuti, effettuano fideiussioni a garanzia e, cosa molto importante, al termine delle competizioni impegnano i volontari nel rispristino del territorio.
Tutte queste motivazioni ci spingono a chiedere una maggiore cautela nel formulare accuse nei confronti della specialità dell’enduro, che consacra campioni in tutti i paesi del mondo e che ha la stessa dignità di ogni altro sport. Crediamo che definire, come è stato scritto, “estemporanee” le nostre competizioni sia davvero poco rispettoso, perché esse richiedono una cura ed una organizzazione che dura mesi e che tiene conto di tante diverse esigenze che il territorio manifesta.
Sulla stessa stampa locale leggiamo critiche rivolte alla Regione Emilia Romagna dove si chiede il ritiro dei permessi necessari allo svolgimento della Gara di Campionato del Mondo di Carpineti. E’ importante sottolineare quanto sia importante l’indotto economico che una manifestazione di livello mondiale porta sul territorio, che è oggetto di attente valutazioni da parte degli amministratori locali che forniscono i permessi. Ribadiamo anche che il territorio deve essere fruibile per tutti nel rispetto della Costituzione e delle regole che lo tutelano.
Vale la pena infine ricordare che capita sovente che la zona interessata dalla manifestazione, all’indomani della competizione, venga lasciata dagli organizzatori in condizioni migliori di come era stata trovata.
Certamente anche i soci del moto club organizzatore, che vivono sul territorio, e si occupano di utilizzarlo per una manifestazione tanto importante, sono i primi interessati a mantenere quello stesso territorio integro, per continuare ad usufruirne nei restanti 364 giorni dell’anno.
La FMI auspica per il futuro un atteggiamento maggiormente collaborativo, anche da parte delle associazioni ambientaliste.